Nicolas-Louis de Lacaille e la stella che non era una stella
Gli astronomia, si sa, non sanno dare i nomi alle cose, ma a volte prendono proprio cantonate notevoli nel riconoscere la natura di un oggetto. Come è successo a Nicolas-Louis de Lacaille.
De Lacaille nacque il 15 marzo del 1713 a Rumigny, un villaggio nelle Ardenne francesi. Questo astronomo fece molta strada, letteralmente. All’età di 38 anni partecipò a una spedizione a Capo di Buona Speranza. Gli astronomi all’epoca conoscevano relativamente poco il cielo australe: de Lacaille si trovava lì proprio per catalogare quanti più oggetti celesti possibili.
Osservò oltre 10.000 oggetti che alle nostre latitudini non sono visibili. Il primo catalogato da de Lacaille stava vicino alla Piccola Nube di Magellano, nella costellazione del Tucano. Essendo leggermente nebuloso l’astronomo credette che fosse il nucleo di una cometa. Lo chiamò Lac I-1, perché agli astronomi piace dare nomi di questo tipo.
Più tardi si capì che non era una cometa. Venne dunque chiamato come una stella: 47 Tucanae. Ma se ci si prende la briga di osservarlo con un telescopio, quello che si vede non è un singolo puntino luminoso ma una vero e proprio tripudio di innumerevoli stelle. In quanto ammasso globulare gli vennero dati dei nomi più appropriati, come NGC 104, ma gli astronomi hanno una vera e propria passione per i nomi sbagliati quindi ancora oggi continuano a chiamarlo 47 Tucanae.
È l’ammasso globulare più luminoso dell’intero firmamento dopo Omega Centauri (anche a lui è rimasto il vecchio nome da stella, sebbene ormai improprio, perché gli astronomi sono fatti così). È secondo solo a Omega Centauri anche come numero di stelle: se ne possono contare letteralmente milioni, per una massa totale di ben 700.000 masse solari. Questo ammasso ha così tante stelle che risulta visibile a occhio nudo nonostante una distanza da noi di 15.000 anni luce!
Pensate: milioni di stelle in un raggio di appena 60 anni luce. Se laggiù dovessero esserci pianeti, questi non conoscerebbero il concetto di “buio”, tanto sarebbe luminoso il loro cielo notturno. Se ci fossero tre disgraziati che scrivono di astronomia, il loro progetto si chiamerebbe “Chi ha paura di un po’ meno luce del solito?”.
Ma non è finita qui. 47 Tucanae è noto infatti anche per ospitare un buco nero centrale di massa intermedia (2300 masse solari): esatto, una delle tipologie di oggetti più interessanti e misteriose in assoluto per gli astronomi! E per di più in un ammasso globulare! Anche questa volta però il Nostro viene superato da Omega Centauri, che ospita al suo centro un buco nero di ben 40.000 masse solari.
Insomma, 47 Tucanae arriva sempre secondo: è l’Antonio Salieri degli ammassi globulari!